PIAZZA D'ANNUNZIO

RIQUALIFICAZIONE A PADENGHE SUL GARDA

PIAZZA D’ANNUNZIO

RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA D'ANNUNZIO A PADENGHE SUL GARDA

La proposta progettuale si “appoggia” alla geometria dei percorsi che in questo luogo si intersecano e dà origine ad uno schema a Y che dal percorso ciclopedonale proveniente dall’area sportiva, si diparte nelle due direttrici verso il parco del Vaso Rì e verso il centro storico. Al di là delle connessioni fisiche e percorribili, il progetto stabilisce delle connessioni di tipo visivo e percettivo in genere, relazionandosi visivamente al punto focale del Castello e della corona collinare posta a est. Il progetto si articola in una serie di piani inclinati che superano il dislivello esistente tra i due piani spaziali del municipio e della piazza ipogea, dando vita ad un unico spazio fluido dove gli episodi architettonici si integrano dal punto di vista percettivo e funzionale, in una logica che tende a non penalizzare il costruito di matrice storica. Se la nuova piazza si pone come cerniera per la mobilità lenta ai margini del centro storico, la sua funzione è indirizzata da una sequenza di episodi spaziali che ne ampliano l’offerta funzionale e offrono ai potenziali fruitori un uso diversificato per la socializzazione, la sosta il commercio, il gioco e la ricreazione. Dal punto di vista paesaggistico la volontà progettale alla base di questa proposta non vuole riporoporre l'idea nostalgica di un paesaggio modificatosi nel tempo, ma parte dall'idea di rispettare le invarianti strutturali del luogo e fare del paesaggio materia progettuale. In tempi recenti l'Amministrazione ha condotto un'opera di valorizzazione paesistica del lato occidentale di via Italo Barbieri, mettendo a dimora specie tipiche della flora mediterranea (Quercus ilex, Lavandula officinalis, Teucrium fruticans) in una geometria di spazi fortemente ritmica che si intende confermare nell'area di progetto, restringendo il catalogo del corredo vegetale all'orizzonte mediterraneo del Garda. La scelta delle specie punta anche a potenziare la connettività ecologica con il sistema del verde esistente, sia per diversità floristica sia per la presenza di qualche specie da frutto che possa favorire la varietà dei microhabitat.

Progetto realizzato in collaborazione con l'Arch. Mauro Agosti e l'Arch. Federico Omodei