PIAZZA FERDINANDO DI SAVOIA

RIQUALIFICAZIONE A PESCHIERA DEL GARDA

PIAZZA SAVOIA

RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA FERDINANDO DI SAVOIA A PESCHIERA

“L’architettura appartiene alla poesia, suo scopo è aiutare l’uomo ad abitare. Questo significa concretizzare il genius loci: comprendere la vocazione del luogo. Il modo in cui gli esseri umani stanno sulla terra” — Christian Norberg-Schulz, Genius Loci.

Peschiera del Garda nasce e si sviluppa come città d'armi: Piazza Ferdinando di Savoia, già Piazza d'armi, si struttura a partire dal XV secolo attorno alla Rocca, cuore fortificato all'interno di una cerchia di acqua e mura. La soluzione progettuale trae spunto dalla lettura dell'esistente, e persegue lo scopo di restituire un senso alla piazza, in quanto cuore del sistema militare storico di Peschiera, e nello stesso tempo, centro della vita civile della città, che su questo spazio un tempo raccolto e protetto, ha voluto affacciare la Chiesa parrocchiale. Il ridisegno della piazza trova il suo tema fondante a partire dai due assi caratterizzanti lo spazio: il tracciato dell'antica darsena, e il collegamento visivo tra il centro storico e la Rocca. Tale margine si materializza lungo la traccia dell'antico molo tramite un sollevamento del piano di campagna, con la creazione di un parterre alberato. Il dislivello che si crea costituisce un luogo di seduta e sosta, dal quale contemplare la vista dell'ampio spazio libero antistante agli edifici militari. Le alberature costituiscono un modo di graduare il passaggio tra le vie ombrose e strette del centro, e gli ampi spazi fronteggianti il prospetto allungato della Rocca. Oltre il margine sopraelevato del parterre, si sviluppa quella che potremmo chiamare la piazza della Rocca, uno spazio di ampio respiro, adeguato alla scala monumentale degli edifici che vi si affacciano. La piazza, seguendo l'arco della darsena, si apre con una continuità visiva che dall'imboccatura di Via XXX Maggio spazia fino al Ponte dei Voltoni, abbracciando i due edifici militari. Allo stesso tempo, la piazza elevandosi trova anche un nuovo rapporto con l'elemento acqua, rapporto che si concretizza in una scalinata che connette lo spazio pedonale sopraelevato all'argine del Canale, costituendo non solo un luogo di transito, ma anche un luogo di sosta e contemplazione.

Progetto realizzato in collaborazione con l'Arch. Mauro Agosti e l'Arch. Federico Omodei